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Visualizzazione dei post da 2020

Recap 2020 - Tra Becciu e pandemia, un anno da cui partire per ricostruire

Il 2020 ci ha regalato un'immagine che passerà alla storia quando si parlerà di questi mesi difficili: la benedizione Urbi et Orbi solitaria di Papa Francesco in Piazza San Pietro, in piena emergenza. Quell'istantanea fotografa anche la seconda metà dell'anno, con il racconto di un Pontefice solo contro tutti, mentre anche i suoi più stretti collaboratori dissipano i soldi della Chiesa alle sue spalle. Molto è stato detto e molto rimane da chiarire. Ma, anche finanziariamente, l'anno che si conclude lascia un'eredità veramente pesante. 1. Becciu e l'ennesimo vaso di Pandora scoperchiato Senza dubbio il fatto più importante è stata la defenestrazione del cardinale Giovanni Angelo Becciu , 72 anni, che ha mantenuto la porpora ma ha perso la poltrona di Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e le prerogative del cardinalato. Il caso non è stato mai chiaro fin dall'inizio: Papa Francesco ha agito sulla base di una segnalazione della magistratura del

Carmelo Cuttitta lascia Ragusa: "Devo occuparmi delle mie precarie condizioni di salute"

Si è dimesso Carmelo Cuttitta , 58 anni, vescovo di Ragusa dal 2015. La decisione è stata presa a causa delle sue precarie condizioni di salute dovute a una grave malattia. Carmelo Cuttitta è nato a Godrano (Palermo) il 24 marzo 1962. È stato uno degli allievi di don Pino Puglisi a Palermo. Viene ordinato sacerdote il 10 gennaio 1987, a 24 anni, dal cardinale Salvatore Pappalardo , arcivescovo di Palermo. Ottiene una laurea in teologia alla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia di Palermo. È stato assistente diocesano di Azione Cattolica Giovani (1987 - 1990), segretario particolare del cardinale Pappalardo (1990 - 1996) e parroco di San Giuseppe Cottolengo a Palermo (1996 - 2007). Il 28 maggio 2007, a 45 anni, viene nominato vescovo ausiliare di Palermo . Viene consacrato il 7 luglio successivo da Paolo Romeo , arcivescovo di Palermo, oggi cardinale. Il 7 ottobre 2015, a 53 anni, viene nominato vescovo di Ragusa . Succede a Paolo Urso , ritiratosi per anzianità. -- È mancato Sergio

Lagnese da Ischia a Caserta. Nuovi cambiamenti in Campania

Pietro Lagnese , 59 anni, finora vescovo di Ischia dal 2013, è stato nominato nuovo vescovo di Caserta. Succede a Giovanni D'Alise , 72 anni, mancato a ottobre. Ischia è la diocesi più piccola della provincia ecclesiastica di Napoli , che ha appena accolto  Domenico Battaglia , 57 anni, come nuovo arcivescovo al posto del cardinale Crescenzio Sepe , 77 anni. Con soli 60mila fedeli, verrà probabilmente unita alla diocesi di Pozzuoli nel corso dei prossimi anni. La Campania continua ad avere 3 diocesi vacanti, situazione unica in Italia. Pietro Lagnese è nato a Vitulazio (Caserta) il 9 settembre 1961. Dopo gli studi a Napoli, viene ordinato sacerdote il 1° maggio 1986, a 24 anni, da Luigi Diligenza , arcivescovo di Capua. Ottiene una licenza in teologia sacra alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale di Napoli. È stato parroco a Vitulazio, suo paese natale (1987 - 2013), e padre spirituale del seminario arcivescovile di Napoli (1988 - 1993).  Il 23 febbraio 201

Napoli accoglie Domenico Battaglia al posto del cardinale Sepe

Si ritira per anzianità il cardinale Crescenzio Sepe , 77 anni, arcivescovo di Napoli dal 2006. Gli succede Domenico Battaglia , 57 anni, finora vescovo di Cerreto Sannita - Telese - Sant'Agata de' Goti dal 2016. Finisce così la lunga carriera episcopale di Crescenzio Sepe , arcivescovo dal 1992 e, dopo anni di servizio ai massimi livelli nella Curia Romana, a capo dell'arcidiocesi di Napoli da 14 anni, chiamato già porporato a succedere al cardinale Michele Giordano . Battaglia era apparso fin da subito come il più probabile candidato alla sua successione. Sepe è il 2° cardinale italiano a ritirarsi per anzianità nel 2020 dopo Angelo Bagnasco , 77 anni, diventato a maggio arcivescovo emerito di Genova. Scendono a 7 le arcidiocesi attualmente cardinalizie in Italia, numero non inferiore a quello tradizionale di 8 (le capitali dei 7 Stati preunitari più Bologna). Sedi storiche come Milano, Venezia, Torino e Palermo rimangono tuttavia senza porpora, concessa ad arcivescovi