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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

UN FEBBRAIO DI CAMBIAMENTI

Sono stati giorni intensi per la ridefinizione della gerarchia ecclesiastica italiana: sono arrivati i nuovi vescovi per l'arcidiocesi di Trento, la cui successione a mons. Luigi Bressan, ventilata da tempo, è arrivata nell'imminenza del 76° compleanno nella persona di don Lauro Tisi, 53 anni, vicario generale dell'arcidiocesi. A Matera è arrivato il successore di mons. Ligorio: si tratta di Antonio Giuseppe Caiazzo, 59 anni, parroco e vicario episcopale per il clero a Crotone. A Belluno va in pensione mons. Giuseppe Andrich, 75 anni, succeduto da don Renato Marangoni, 57 anni, vicario episcopale per la pastorale della diocesi di Padova. A Conversano mons. Domenico Padovano, 75 anni, dopo 27 anni lascia a don Giuseppe Favale, 55 anni, direttore spirituale del Seminario Regionale di Molfetta. Nella diocesi sarda di Ales-Terralba si ritira mons. Giovanni Dettori, 75 anni, in favore di P. Roberto Carboni, 57 anni, Segretario Generale per la Formazione dei Frati Minori Convent

DON LUIGI MANSI NUOVO VESCOVO DI ANDRIA

La Santa Sede ha posto fine al lunghissimo episcopato di mons. Raffaele Calabro, 75 anni, a capo della diocesi di Andria. Al suo posto arriva don Luigi Mansi, 63 anni, presidente nazionale dell'Unione Apostolica del Clero. Un avvicendamento che finalmente interviene in modo diretto nella zona pugliese-lucana, la più delicata d'Italia. Il lungo regno di mons. Calabro si conclude con la sostituzione con una figura di esperienza indiscussa, da tempo tra i papabili per la successione. Mons. Raffaele Calabro è nato a Minervino di Lecce il 10 luglio 1940. Ordinato sacerdote il 15 marzo 1964, a 23 anni, intraprende la carriera diplomatica al servizio della Santa Sede. Dopo qualche anno di formazione a Roma, presta servizio nelle nunziature in Brasile, Australia e Germania. Nel 1980 viene richiamato in Vaticano come membro del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa. Il 19 novembre 1988, a 48 anni, viene nominato vescovo di Andria, succedendo a mons. Giuseppe Lanave, ritir