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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

LA LOMBARDIA A POSTO IN UN COLPO SOLO CON CREMONA E PAVIA

La provincia ecclesiastica di Milano, che racchiude tutte le diocesi lombarde, da ieri non ha più alcuna preoccupazione per la successione dei propri vescovi residenziali. Con le nomine dei nuovi vescovi di Cremona e Pavia la Lombardia è una delle pochissime regioni italiane a non avere un vescovo oltre i limiti di età (tranne mons. Erminio De Scalzi, ausiliare di Milano). A Cremona va in pensione mons. Dante Lafranconi, 75 anni, lasciando il posto a don Antonio Napolioni, 57 anni, parroco e vicario episcopale a Camerino, nelle Marche. A Pavia, invece, a mons. Giovanni Giudici, 75enne, subentra don Corrado Sanguineti, 51 anni, pro-vicario generale a Chiavari, Liguria. Il primo aspetto che colpisce è quello della scelta di figure non lombarde. Mons. Lafranconi è di Mondello del Lario, vicino a Como, mons. Giudici è nato a Varese. I loro successori invece vengono da regioni molto diverse. E' un procedimento adottato spesso da papa Francesco, che, al contrario del suo predecessore,

A BARCELLONA IN PENSIONE IL CARD. SISTACH, A BRUXELLES ARRIVA MONS. DE KESEL

Non si ferma la valanga di nomine eccellenti che ha cambiato settori determinanti della Chiesa tra ottobre e novembre. Il 6 novembre è arrivata la nomina del nuovo arcivescovo di Bruxelles: fuori mons. Lèonard, 75 anni, silurato dopo appena un quinquennio, dentro mons. Josef de Kesel, 68 anni, finora vescovo di Bruges. A Barcellona invece si ritira il card. Lluis Martinez Sistach, 78 anni, e gli subentra mons. Juan Josè Omella Omella, trasferito da Calahorra y La Calzada - Logrono. Il 12 novembre ha presentato infine le dimissioni per limiti di età il card. Donald William Wuerl, arcivescovo di Washington. La questione belga è la più intrigante. A maggio arrivano le dimissioni per limiti di età di mons. Lèonard, in carica appena dal 2010. Già a giugno arriva la comunicazione informale che non ci sarà nessuna proroga e che l'iter di selezione del successore sarà terminato a breve. Un mandato di appena cinque anni per un arcivescovo metropolita, che è anche il capo della Chiesa belg

TRA PALERMO, BOLOGNA, SENIGALLIA E L'ADDIO AL CARD. KOREC

Un finale di ottobre intensissimo. Chi si aspettava che da Roma se la prendessero comoda e smaltissero con calma lo stress di un mese di Sinodo è rimasto spiazzato. Tempo due giorni dalla messa conclusiva e arrivano due nomine cruciali, in sospeso da due anni. Mons. Matteo Maria Zuppi, 60 anni, finora vescovo ausiliare a Roma, è il nuovo arcivescovo di Bologna al posto del card. Carlo Caffarra, 77; a Palermo don Corrado Lorefice, 53enne parroco di Modica, succede al card. Paolo Romeo, 77 anni, sulla sede arcivescovile di Palermo. In precedenza, il 17 ottobre a Senigallia era andato in pensione mons. Giuseppe Orlandoni, 76 anni, sostituito da don Francesco Manenti, 64 anni, parroco e insegnante di teologia a Crema. Infine, il 24 ottobre è mancato il card. Jan Chryzostom Korec, 91 anni, vescovo emerito di Nitra, in Slovacchia. A Bologna la scelta era data come imminente, ma nessuno si aspettava addirittura che venisse ufficializzata due giorni dopo la chiusura del Sinodo. La scelta di