Angelus nella Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
FRANCESCO: "NON VIVETE COME IN UNA CITTADELLA ASSEDIATA"
Il papa: "Siate una città aperta, accogliente e solidale, no ai mercanti di carne umana"
Il consueto Angelus domenicale di papa Francesco cade oggi nella Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e il tema dell'intervento del pontefice riguarda quindi, accanto alla parte evangelica, anche le condizioni degli immigrati, tema di scottante attualità.
Il pontefice comincia dal brano evangelico odierno, quello della chiamata di Gesù a Pietro e al fratello Andrea, per poi soffermarsi sulla figura dell'Agnello: "La massa enorme del male viene tolta e portata via da una creatura debole e fragile, simbolo di docilità, obbedienza e amore indifeso, che arriva fino al sacrificio di sé. L'Agnello non è un dominatore", "non c'è altro modo di vincere il male e il peccato se non con l'amore che spinge al dono della propria vita per gli altri". Essere discepoli di Cristo oggi "non significa vivere come una cittadella assediata, ma come una città posta sul monte, aperta, accogliente, solidale. Vuol dire non assumere atteggiamenti di chiusura ma proporre il Vangelo a tutti", "mettete al posto della malizia l'innocenza, al posto della forza l'amore, al posto della superbia l'umiltà, al posto del prestigio il servizio."
Dopo la preghiera mariana il discorso tocca invece un problema molto più delicato, quello dei migranti che giungono nei nostri Paesi, sul loro trattamento e sulla nostra accoglienza nei loro confronti. A loro dice: "Vi auguro di vivere in pace nei Paesi che vi accolgono, custodendo i valori delle nostre culture d'origine" e condanna quelli che il beato Scalabrini chiamava i "mercanti di carne umana". Dopo una preghiera speciale per i rifugiati più disagiati, il pontefice si congeda con il solito "Buon pranzo".
Questo pomeriggio alle 16 Francesco visiterà la parrocchia romana del Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio.
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