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O'BRIEN NON È PIÙ CARDINALE

Decisione oggi di papa Francesco. Gli elettori scendono a 123, i non elettori diventano 103
O'BRIEN NON È PIÙ CARDINALE
Rimane solo il titolo, perde tutti gli altri diritti. Rinunciò al Conclave 2013 per le accuse di abusi sui minori

Il Vaticano ha annunciato oggi per bocca del Decano del Sacro Collegio, card. Angelo Sodano, che Keith Michael Patrick O'Brien, accusato di abusi su minori, non è più cardinale. O meglio, mantiene il titolo di cardinale e il privilegio della porpora, ma perde tutti gli altri diritti, ossia in primis eleggere il papa (avendo 77 anni avrebbe potuto votare in un eventuale conclave prima del 2018), partecipare ai concistori, collaborare con il Pontefice in qualsiasi modo e viene relegato a vita strettamente privata, con il divieto di partecipare a qualsiasi evento pubblico, tantomeno religioso. Non è chiaro se tra i diritti ci sia anche quello di essere annoverato, come tutti i cardinali, nel clero di Roma, fatto che comporterebbe la perdita del titolo presbiterale dei Santi Gioacchino e Anna al Tuscolano. È il secondo cardinale in tre giorni a uscire dal numero degli elettori. 
O'Brien è nato a Ballycastle, in Irlanda del Nord, contea di Antrim, il 17 marzo 1938. Si trasferisce da bambino in Scozia, dove suo padre era di stanza in Marina, e frequenta la Scuola Primaria S. Stefano a Dalmuir e poi la scuola secondaria S. Patrick a Dumbarton. In quegli anni si trasferisce nuovamente con la famiglia a Edimburgo, dove completa gli studi superiori all'Istituto della Santa Croce prima di entrare all'Università del capoluogo, dove si laurea in chimica nel 1959 (e dove otterrà un diploma in Scienze dell'Educazione nel 1966). La sua vocazione inizia in questi anni: entra nel Collegio St. Andrew a Drygrange e viene ordinato sacerdote il 3 aprile 1965, a 27 anni, da mons. Gordon Joseph Gray, arcivescovo di Edimburgo. È parroco per un anno, il tempo di ottenere l'abilitazione all'insegnamento di matematica e scienze, a cui si dedica dal 1966 al 1971 insieme all'incarico di cappellano alla scuola superiore St. Columba di Cowdenbeath e di assistente parrocchiale a Dunfermline. Parroco titolare per tre anni a Kilsyth e altri tre anni a Bathgate, viene promosso direttore spirituale del seminario di Drygrange (dove aveva studiato) per due anni, poi rettore del seminario giovanile St. Mary a Blair, vicino ad Aberdeen fino al 1985. 
Il 30 maggio 1985, a 47 anni, viene nominato arcivescovo di Saint'Andrews ed Edimburgo e consacrato il 5 agosto successivo in cattedrale dal suo predecessore Gordon Gray, che lo aveva anche ordinato, nel frattempo divenuto cardinale. Dal 1996 al 1999 è amministratore apostolico della diocesi di Argyll e delle Isole. 
Le sue controversie iniziano nel 1999. Al Sinodo Europeo dei Vescovi, O'Brien dichiara che, dopo la morte del card. Hume, avrebbe visto di buon occhio come nuovo arcivescovo di Westminster P. Thimothy Radcliffe, Gran Maestro dell'Ordine dei Domenicani, a causa delle sue parole nel corso dello stesso Sinodo, che denunciavano una crisi di autorità all'interno della Chiesa che non poteva essere risolta aumentando ulteriormente l'autorità stessa. In presenza del papa, Radcliffe alzò il tono: la Chiesa non doveva solo pronunciarsi riguardo ai poveri, i divorziati, le donne che avevano abortito, gli omosessuali, ma prendere a cuore le loro storie, mangiare il loro stesso pane, prendere ciò che essi avevano da offrire. "Ci rimprovereranno di avere avuto amicizie con le persone sbagliate, ma abbiamo dei buoni precedenti", disse. Nel 2001 diventa Gran Priore della Luogotenenza Scozzese dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, di cui due anni dopo diventa Cavaliere di Gran Croce. 
Nonostante le sue posizioni considerate troppo progressiste (aveva fatto notare il numero sempre crescente di sacerdoti omosessuali), Giovanni Paolo II lo crea cardinale (a ben diciotto anni dalla nomina) il 21 ottobre 2003, a 65 anni, del titolo dei Santi Gioacchino ed Anna al Tuscolano. Diventa membro dei Pontifici Consigli per le Comunicazioni Sociali e per Migranti e Itineranti e viene eletto Presidente della Conferenza Episcopale di Scozia. Nel 2004 il cardinale corresse il tiro, dichiarando al Parlamento scozzese che gli omosessuali erano colpevoli di aberrazioni sessuali, paragonandoli ai prigionieri del carcere di Soughton e successivamente definì l'omosessualità come degradazione morale. Nello stesso anno riceve la laurea honoris causa in giurisprudenza dall'Università S. Francesco Saverio di Antigonish, in Canada, e in teologia dalla stessa Università e da quella di Edimburgo. 
Nel 2005 partecipa al Conclave che elegge Benedetto XVI e diventa balì Gran Croce d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta. Il 2006 è l'anno dell'introduzione della parità di diritti in Inghilterra e della liberalizzazione del divorzio in Scozia, fatti che generano vibranti proteste da parte del cardinale. Si scaglia anche contro il disegno di legge che prevede parità di trattamento nelle agenzie cattoliche di adozione per bambini e ragazzi omosessuali e non, parlando di totalitarismo. In ottobre dichiara che sarebbe felice se la Scozia votasse per l'indipendenza, "attesa da troppo tempo", in modo che anche la Chiesa in Scozia potesse essere ugualmente indipendente ("è difficile sostenere che l'indipendenza politica sia legittima e quella religiosa no"). A maggio 2007, in vista delle elezioni, invitò caldamente i cattolici a non votare i candidati che sostenevano il "male sociale" dell'aborto e disse che persone con tali idee non dovevano aspettarsi di rimanere a pieno titolo membri della Chiesa. A marzo 2008 intervenne nel dibattito parlamentare sulla fecondazione assistita, denunciando un "mostruoso attacco ai diritti civili" attraverso l'"incoraggiamento di esperimenti alla Frankenstein". Per la stessa occasione registrò un video di cinque minuti, che postò su Youtube e spedì a ogni membro del Parlamento, in cui egli spiegava perché la questione riguardasse da vicino la Chiesa e personalmente dichiarava di non essere contro la ricerca medica, a patto che utilizzasse cellule non embrionali e non embrioni che poi sarebbero stati distrutti e disse che aveva appena ricevuto la tessera per donare i propri organi. Nella Messa di Pasqua si sentì male, facendo fatica a parlare e a respirare; da qui iniziarono i suoi problemi di cuore e gli fu impiantato un pacemaker. 
Nel 2010, in vista della visita di Benedetto XVI in Inghilterra (la prima dopo quella di Giovanni Paolo II nel 1982), dichiarò, insieme all'arcivescovo di Westminster Gerard Nichols, che il caso che stava investendo l'arcivescovo di Armagh, mons. Brady, non avrebbe influenzato negativamente la visita del Pontefice. Alla domanda se il papa avesse risposto pubblicamente alle accuse di abusi su minori rivolte a ecclesiastici O'Brien disse che non sapeva, mentre Nichols ricordò l'esistenza di forti regole di protezione. Mons. Mario Conti, arcivescovo emerito di Glasgow, disse che tutti i vescovi eccetto O'Brien avevano contribuito a un'inchiesta indipendente sugli abusi tra il 1952 e il 2012 e che essa era caduta nel vuoto solo e soltanto per la reticenza del cardinale. A febbraio il Segretario di Stato per la Scozia Jim Murphy dichiarò che la fede è "alla base del Partito Laburista" e incoraggiò una visione più aperta della religione nella vita pubblica. O'Brien rispose che l'intenzione era ottima, ma "anche un esempio tangibile che il governo nell'ultima decade abbia conosciuto e incoraggiato i valori religiosi sarebbe altrettanto ottimo. Invece questo governo ha ripetutamente portato attacchi ai valori della famiglia". Parlando al leader del partito, Iain Gray, disse di augurarsi che il papa durante la sua visita avrebbe scagliato un anatema contro di loro per quanto avevano portato avanti negli ultimi dieci anni. 
Nel 2011 si scaglia contro l'"aggressivo secolarismo", sostenendo che i cristiani fossero stati deliberatamente impediti ad agire in accordo ai loro principi, che la religione veniva ridotta a una sfera esclusivamente pubblica. O'Brien si oppose soprattutto a quelle leggi che tolleravano l'omosessualità e chiese ai cattolici di tutte le confessioni di opporsi al secolarismo. Le sue parole furono definite da molte associazioni come paranoiche e ingiustificate. A marzo, dopo l'uccisione del ministro Shahbaz Bhatti, che aveva criticato la legge contro la blasfemia, definì la politica estera britannica "anti-cristiana" a causa della concessione di aiuti al Pakistan senza chiedere in cambio la libertà religiosa nel Paese per i cristiani e le altre minoranze. A dicembre continuò la sua opposizione alla parità di diritti per gli omosessuali, dichiarando: "L'evidenza empirica è chiara. Relazioni tra persone dello stesso sesso sono dannose al benessere medico, emozionale e spirituale di coloro che ne sono coinvolti e nessuna società compassionevole dovrebbe scrivere leggi per facilitare e incoraggiare relazioni di questo tipo, abbiamo smentito con le nostre azioni coloro che speculano sull'attrazione omosessuale e su una società più libera". Inoltre, in occasione del 310° anniversario dell'Act of Settlement, che impedisce l'accesso al trono britannico a cattolici e persone sposate con cattolici, chiese l'abrogazione del documento perché incoraggiava il "settarismo". Il primo ministro Cameron si disse favorevole a una riforma delle leggi che regolano la successione al trono.
Il 5 marzo 2012, con un articolo sul Telegraph, definisce la proposta del governo di introdurre matrimoni dello stesso sesso come "pazzia" che avrebbe "ridefinito la società, dal momento che l'istituzione matrimoniale è uno dei pilastri fondamentali di essa". La parlamentare Margot James, definita la donna omosessuale più influente di Gran Bretagna, rispose: "Credo sia completamente inaccettabile per un prelato parlare in questo modo. Il governo non sta costringendo la Chiesa a celebrare matrimoni gay. È materia puramente civile". Il leader del Partito Laburista Harriet Harman disse che "abbiamo avuto pregiudizi, omofobia e discriminazione per secoli, ma questo non li rende giusti. Non voglio che nessuno percepisca questo come una licenza che legittimi i pregiudizi". Il giornalista Dan Hodges inoltre scrisse: "Non riesco a ricordare l'ultima volta che ho sentito un tale tracollo intellettuale e morale da parte di un membro anziano del clero". Stonewall, gruppo anti-discriminazione di Londra, premiò O'Brien con il "Bigotto dell'Anno 2012", scelta criticata dal presidente del Parlamento Scozzese Salmond in quanto non incoraggiava gli sforzi per un dibattito civile. Nello stesso anno O'Brien presenta le proprie dimissioni, anticipate di circa un anno, per motivi di salute (i suoi detrattori imputano la scelta alla previsione dell'aggravamento della sua posizione nel corso dei mesi successivi).

Il 22 febbraio 2013 dichiarò di essere favorevole all'abolizione del celibato sacerdotale. Il giorno seguente, il giornale The Observer dichiarò che il cardinale era stato accusato di comportamento sessuale inappropriato in un caso riguardante quattro sacerdoti di Edimburgo negli anni '80. Uno di essi, che aveva lasciato il sacerdozio quando O'Brien era diventato vescovo, dichiarò: "Sapevo che avrebbe sempre avuto potere su di me da quel momento. Ho lasciato per preservare la mia integrità". Fu riportato che una vittima aveva avuto bisogno di anni di consulenze per le azioni di O'Brien. Uno dei quattro religiosi, il "Prete C", disse che, dato il grado di controllo che aveva sui suoi superiori, era difficile sfuggire alle richieste di O'Brien ("Il vescovo ha un immenso potere sui sacerdoti, può trasferirti, liquidarti, sospenderti... controlla ogni aspetto della tua vita"). Nell'articolo si chiedevano le immediate dimissioni del cardinale. In principio smentì le accuse, facendo dichiarare alla BBC di non sapere chi fossero i suoi accusatori e di cosa fosse accusato, ma il 24 febbraio non presenziò alla celebrazione in cattedrale per l'ottavo anniversario dall'elezione di Benedetto XVI e nell'imminenza della sede vacante, che si sarebbe aperta il 28 febbraio alle 20.30; più tardi si scoprì che gli era stato proibito. Il giorno seguente venne reso noto che le sue dimissioni da arcivescovo erano state accettate e che il cardinale non avrebbe partecipato all'imminente conclave. Non sarebbe più apparso in pubblico fino a marzo. Il 3 marzo, in una nota, dichiarò: "Ci sono state delle occasioni in cui la mia condotta sessuale è stata inferiore agli standard a me richiesti come sacerdote, arcivescovo e cardinale". Non si sarebbe più interessato alla vita pubblica della Chiesa". L'arcivescovo Philip Tartaglia, suo successore ad interim, disse che "per il suo comportamento la credibilità e l'autorità morale della Chiesa ne era uscita seriamente danneggiata". A marzo un sacerdote lo citò in giudizio, accusandolo di averlo molestato e baciato negli anni '80, quando era un diciannovenne seminarista. È stato accusato di avere molestato un altro sacerdote nel 2003, alla festa per la sua creazione a cardinale ed è stato accertato che è rimasto sessualmente attivo fino almeno al 2009. La Chiesa inizialmente non aprì alcuna inchiesta, ma il 27 aprile The Scotsman annunciò che era in corso un'inchiesta presieduta dal card. Marc Ouellet e che le nomine di nuovi vescovi scozzesi erano congelate. Alla fine non venne presa la decisione di ridurre il prelato allo stato sacerdotale. Iniziò a risiedere nella residenza di Dunbar, di proprietà della Chiesa e scelta da lui in persona per risiedervi negli anni della pensione ma il 15 marzo un neoeletto papa Francesco gli ordina di lasciare la Scozia per alcuni mesi di "preghiera e penitenza". I suoi difensori si mobilitarono, minacciando azioni legali contro l'"esilio forzato" in quanto violazione della legge sulla libertà di movimento, paragonando il provvedimento alle estradizioni forzate della CIA. O'Brien, a loro avviso, avrebbe avuto bisogno di aiuto psicologico in quanto avrebbe potuto essere di nuovo pericoloso per sè e per gli altri e insinuò il sospetto che non tutta la vicenda fosse stata detta chiaramente. Ma la Chiesa scozzese era impotente: solo il Vaticano poteva decidere sul religioso più influente e più alto in grado di Scozia. Iniziarono ad aprirsi le prime crepe anche sull'arcivescovo Tartaglia, a detta di molti incapace di proseguire quanto iniziato e mancante di una forte autorità. Si disse anche che non era stata un'inchiesta formale per mancanza di chiarezza sui noki delle vittime, ma il vescovo di Argyll aveva fornito alla Santa Sede un elenco completo e si era proposto come punto di riferimento.  L'attenzione, poi, si stava allargando dalle colpe personali alle mancanze di un intero sistema, che condannava l'omosessualità ma di cui era stato colpito il suo più alto rappresentante. Per questo alcuni ipotizzarono che il caso O'Brien fosse solo la punta di un iceberg che riguardava fatti compiuti da altri vescovi scozzesi, pagamenti per coprire altri abusi, alcolismo, e così via, che il cardinale sapesse di questi fatti e che il Vaticano, per evitare conseguenze peggiori, lo avrebbe usato come capro espiatorio. A novembre la Chiesa disse che non sarebbero stati presi altri provvedimenti contro il porporato (fatto oggi smentito). In realtà il nunzio apostolico stava invitando le parti a presentare prove chiare in modo da iniziare, con il consenso della Santa Sede, un processo ufficiale a Roma. Molti spingevano però per un inchiesta indipendente e laica, lasciando alla Chiesa il solo compito di individuare il successore di O'Brien. Nell'aprile 2014 il vescovo maltese Scicluna fu inviato ad investigare sul cardinale, che intanto si era stabilito in Inghilterra, a cinquanta miglia dal confine scozzese. Il rapporto fu consegnato al papa e Scicluna, concluso il suo compito, è stato recentemente nominato arcivescovo di Malta. La decisione è stata quella di togliere i diritti da cardinale a O'Brien, ripetendo il caso del cardinale gesuita Billot nel 1927, spogliato della porpora perché iscritto all'Action Francaise. O'Brien vivrà fuori dalla Scozia fino a quando le sue condizioni di salute lo permetteranno. I cardinali elettori scendono così a 123, i non elettori sono 103.

Il Vaticano sta anche togliendo i suoi nunzi dalle zone di guerra. Dopo l'Iraq se ne va anche il nunzio in Libia e a Malta, l'arcivescovo Aldo Cavalli, trasferito in Olanda, nato a Maggianico di Lecco il 18 ottobre 1946 e ordinato sacerdote il 18 marzo 1971, a 24 anni, arcivescovo dal 1996 è stato anche nunzio a Sao Tomè, Angola, Cile e Colombia. Si ritira il suo predecessore, l'arcivescovo Andrè Pierre Louis Dupuy, francese, 75 anni, nunzio dal 1993 tra Ghana, Benin, Togo, Venezuela, Comunità Europea e Monaco. Rimangono vacanti le nunziature in Madagascar, Maurizio, Seychelles, Comore, La Riunione, Burkina Faso, Niger, R.D. Congo, Pakistan, Angola, Sao Tomè, Iraq e Giordania, oltre a Malta e Libia. Sono oltre il limite di età i nunzi a Monaco, Svizzera e Liechtenstein. 

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