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ADDIO AL CARD. BIFFI

Ora i cardinali sono 221, 120 elettori e 101 non elettori
ADDIO AL CARD. BIFFI
87 anni, era malato da tempo. È stato arcivescovo di Bologna per 19 anni

È mancato alle 3 di questa mattina il card. Giacomo Biffi, 87 anni, arcivescovo emerito di Bologna. Lo ha reso noto la Curia felsinea, aggiungendo che il decesso è avvenuto presso la casa di cura del Toniolo, dove era ricoverato, a causa di cardiopatia dilatativa e arteriopatia polidistrettuale. 
Alle 17 di oggi la salma è stata benedetta dal suo successore, card. Carlo Caffarra, e traslata nel Palazzo Arcivescovile, dove rimane esposta alla venerazione dei fedeli per tutta la giornata di domani e il pomeriggio di lunedì. Lunedì alle 19 la salma verrà nuovamente traslata in Cattedrale, dove saranno celebrati i Vespri e, alle 21, una veglia di preghiera. Alle 8.30 di martedì l'ufficio dei defunti e alle 10.30 i funerali solenni presieduti dal card. Caffarra. La sepoltura avverrà nella Cripta della Cattedrale, come da tradizione per i presuli bolognesi. L'ultimo a esservi sepolto fu mons. Enrico Manfredini nel 1983. 
Giacomo Biffi nasce a Milano il 13 giugno 1928. Entra giovanissimo nel Seminario di Venegono Inferiore, fondato da pochi anni dal card. Schuster, durante gli anni della guerra. Verrà ordinato sacerdote proprio dal cardinale il 23 dicembre 1950, a 22 anni. Insegna teologia dogmatica al seminario di Milano e ottiene la licenza in teologia dogmatica a Venegono nel 1955 con una tesi su La colpa e la libertà nell'odierna condizione umana. Rimarrà parroco per nove anni a Legnano, dove si farà apprezzare per le sue doti pastorali e la sua semplicità. Per sei anni regge la parrocchia di Sant'Andrea a Milano, diventando anche Vicario episcopale per la cultura e canonico del capitolo della cattedrale. Saluterà con favore l'elezione del card. Montini, arcivescovo di Milano, a Sommo Pontefice nel 1963. Sarà il suo successore, il card. Giovanni Colombo, a volerlo come suo ausiliare 
e a ottenerne la nomina il 7 dicembre 1975, a 57 anni. Viene consacrato vescovo in Duomo l'11 gennaio 1976 dal card. Colombo.
A seguito della morte improvvisa di mons. Enrico Manfredini, il cui ministero era durato sette mesi appena, il 19 aprile 1984, a 56 anni, viene nominato arcivescovo metropolita di Bologna. Si racconta che, per convincerlo ad accettare il trasferimento, il papa gli offrì una cena nel Palazzo Apostolico. Il 25 maggio 1985, a 57 anni, viene creato cardinale presbitero dei Santi Giovanni Evangelista e Petronio da Giovanni Paolo II. Venne scelto per predicare gli esercizi spirituali quaresimali per la Curia Romana nel 1989.
Il suo pensiero ridisegna il concetto di ecumenismo: nonostante nei suoi discorsi anticipasse molti tratti della società moderna, credeva che il concetto di ecumenismo diluisse il pensiero cristiano, rendendo più facile l'accettazione dell'Anticristo. Nel 2000 dichiarava: "L'Anticristo sarà molto probabilmente come un filantropo che propugnerà le idee di ecumenismo, filantropia e vegetarianesimo". Molte sue frasi sono state oggetto di discussione, dall'esortazione ai cattolici a "prepararsi alla persecuzione da parte degli attivisti gay, perché l'agenda omosessuale non sopporta chiunque non sia d'accordo con essa" all'invito a "impoverirsi per donare alla Chiesa", perché " i vescovi e i sacerdoti devono essere espressione del benessere portato da Cristo". Sempre nel 2000 disse che i governanti italiani avrebbero dovuto privilegiare gli immigrati cristiani rispetto a quelli musulmani per "preservare l'identità culturale del Paese" e chiamò i giornalisti "ratti".
A queste macchie fanno da contraltare numerosi gesti apostolici che ancora oggi creano di lui un'ottimo ricordo. Membro delle Congregazioni per l'Evangelizzazione dei Popoli, del Clero e per l'Educazione Cattolica, si ritira per limiti di età il 16 dicembre 2003, a 75 anni, lasciando la cattedra di San Petronio a mons. Carlo Caffarra, oggi cardinale.
Nel 2004 viene denunciato da un musulmano convertito per la mancata rimozione nella Basilica di San Petronio di affreschi di ispirazione dantesca che raffiguravano Maometto nudo all'inferno e tormentato da diavoli. Nel 2005 partecipa al conclave dopo la morte di papa Wojtyla. Si racconta che, infastidito per ricevere sempre un voto solo, durante il pranzo disse a un altro porporato: "Se scopro chi continua a votare per me lo prendo a schiaffi". La risposta fu: "Visto chi stiamo eleggendo, dovrà prendere a schiaffi il papa". Il card. Ratzinger aveva votato per lui. Benedetto XVI lo sceglierà nel 2007 per gli esercizi spirituali di Quaresima alla Curia Romana. A giugno 2008 compie 80 anni, uscendo dal numero dei cardinali elettori e, dopo la messa di celebrazione, si ritira definitivamente a vita privata.
A inizio 2015 le sue condizioni di salute si aggravano e viene ricoverato. A marzo si rende necessaria l'amputazione di una gamba per contrastare una cancrena. Dopo un ulteriore aggravamento, il decesso di oggi.
Con la sua scomparsa, l'Italia conta 48 cardinali, 26 elettori e 22 non elettori. I porporati sono in totale 221, 120 elettori e 101 non elettori. 

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