Succede a mons. Francesco Pio Tamburrino, ora in pensione
MONS. VINCENZO PELVI NUOVO ARCIVESCOVO DI FOGGIA-BOVINO
E' stato Ordinario Militare per l'Italia, il papa non ha voluto per lui Palermo
Anche i vescovi (o arcivescovi) inattivi devono trovare un reimpiego e trovare un ruolo all'interno del tessuto ecclesiale. Questo è il messaggio di papa Francesco, che reimpiega nel modo più utile prelati senza incarico. Mons. Vincenzo Pelvi, 66 anni, era senza incarico, dato che l'incarico di Ordinario Militare decade automaticamente il giorno del 65° compleanno; negli altri casi le dimissioni vengono presentate in occasione dei 75 anni e la Santa Sede le accetta o rifiuta nelle tempistiche che ritiene più opportune. Mons. Pelvi in realtà puntava più in alto, all'arcidiocesi di Palermo, con annessa berretta cardinalizia, entrata in scadenza già durante il periodo di ordinariato. Resta il fatto che una delle nomine più importanti al momento sia stata risolta e che verosimilmente a Roma non si riaprirà più il fascicolo su Foggia per una decina di anni.
Mons. Francesco Pio Tamburrino, arcivescovo uscente, nasce a Oppido Lucano, vicino a Potenza, il 6 gennaio 1939. Ha una vocazione precoce, entrando a soli undici anni nell'abbazia benedettina di Praglia per motivi di studio, poi frequenta il liceo a Parma. L'11 ottobre 1955, a soli 16 anni, entra nell'ordine dei benedettini e viene ordinato sacerdote il 29 agosto 1965, a 26 anni, prima di trasferirsi all'Pontificio Ateneo Sant'Anselmo di Roma, dove consegue la laurea in teologia nel 1970. Già dal 1966 collabora con il patriarca di Venezia, card. Albino Luciani, che dodici anni dopo diventerà papa Giovanni Paolo I, nella comunità di San Giorgio. Dopo la laurea si trasferisce in Piemonte al'abbazia di Susa, dove è bibliotecario, economo e maestro dei novizi. Nel 1987 diventa superiore della comunità di Agrano, vicino a Novara. Nel 1981 era anche iniziata la sua carriera accademica come docente al Pontificio Istituto Sant'Anselmo di Roma, in cui poi ricoprirà anche gli incarichi di coordinatore dell'istituto monastico e vicepriore del collegio.
Il 29 novembre 1989, a 50 anni, viene eletto abate di Montevergine dal capitolo dell'abbazia e la sua elezione verrà ratificata dalla Santa Sede il 20 gennaio successivo. Dal 1994 presiederà anche l'abbazia di Santa Maria di Grottaferrata come delegato pontificio.
Il 14 febbraio 1998, a 59 anni, viene nominato vescovo di Teggiano-Policastro, in Campania, e consacrato il 25 marzo successivo dal card. Michele Giordano, arcivescovo di Napoli. Ma la sua permanenza a capo della diocesi dura appena un anno. Il 27 aprile 1999, a 60 anni, Giovanni Paolo II lo chiama in Vaticano come segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, elevandolo arcivescovo.
Lo stesso pontefice lo nomina arcivescovo di Foggia-Bovino il 2 agosto 2003, a 64 anni, carica che ha mantenuto per undici anni, fino ad oggi.
Mons. Vincenzo Pelvi nasce invece a Napoli l'11 agosto 1948. Entra in seminario a quattordici anni, mentre frequenta il liceo classico. Dopo aver frequentato i corsi di teologia della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, viene ordinato sacerdote il 18 aprile 1973, a 24 anni, dal card. Corrado Ursi, arcivescovo di Napoli. Nei primi annidi sacerdozio ha ricoperto importanti incarichi nell'arcidiocesi di Napoli, come segretario della Facoltà Teologica, docente di teologia nel Seminario Maggiore Arcivescovile, direttore dell'ufficio pastorale, vicario parrocchiale ed episcopale, canonico della cattedrale e segretario aggiunto della Conferenza Episcopale Campana.
L'11 dicembre 1999, a 51 anni, viene nominato vescovo ausiliare di Napoli e consacrato nella cattedrale della città il 5 febbraio 2000 dal card. Michele Giordano, arcivescovo di Napoli. Era presente anche il vescovo Agostino Vallini, allora a capo della diocesi di Albano, oggi Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma e cardinale. Il 14 ottobre 2006, a 58 anni,poco prima della fine del ministero del card. Giordano e dell'arrivo dell'attuale arcivescovo, card. Crescenzio Sepe, Benedetto XVI lo nomina a sorpresa Ordinario Militare per l'Italia, elevandolo arcivescovo. Il suo nome comincia a rimbalzare sui giornali nazionali, essendo lui ad officiare, nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, i funerali dei soldati italiani morti in Afghanistan.
Nonostante le richieste di proroga presentate a papa Francesco e al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l'11 agosto 2013, giorno del suo 65° compleanno, ha cessato il suo incarico, sostituito dall'arcivescovo Santo Marcianò. Per lui si pensava a una collocazione a Palermo in sostituzione del card. Romeo, meno probabili Foggia, Cosenza o Acerenza.
Da oggi, 66 anni, è a capo di 55 parrocchie, 162 sacerdoti, 4 diocesi suffraganee (fra cui S. Giovanni Rotondo, sepoltura di Padre Pio) e 293 religiosi. Riceverà il pallio come arcivescovo metropolita il prossimo 29 giugno a S. Pietro dalle mani del Pontefice.
In Italia rimangono ancora vacanti l'arcidiocesi di Acerenza, le diocesi di Ozieri, Ariano Irpino-Lacedonia e S. Miniato, le abbazie territoriali di Montecassino e Santa Maria di Grottaferrata e l'eparchia di Piana degli Albanesi di Sicilia. Sono invece in scadenza le arcidiocesi di Bologna, Palermo e Cosenza-Bisignano, le diocesi di Senigallia, Tortona e Faenza-Modigliana e un ufficio di vescovo ausiliare della diocesi di Roma.
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