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BURKE NUOVO PATRONO DI MALTA, AL SUO POSTO MONS. MAMBERTI

Rivoluzione in Curia
BURKE NUOVO PATRONO DI MALTA, AL SUO POSTO MONS. MAMBERTI
Era Segretario per i Rapporti con gli Stati, gli succede l'ex nunzio Gallagher. 

Tutto come previsto. O quasi. Il card. Raymond Leo Burke è stato trasferito dal ruolo di Prefetto di Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica a quello, puramente onorifico, di patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta. Al suo posto viene promosso l'arcivescovo Dominique Mamberti, al quale subentra nell'incarico di Segretario per i Rapporti con gli Stati l'arcivescovo Paul Richard Gallagher, fino ad oggi nunzio in Australia. Un valzer di nomi inaspettato, che ridisegna la Curia Romana. 
Raymond Leo Burke nasce negli Stati Uniti, a Richland Center, il 30 giugno 1948, ultimo di sei figli. Il 29 giugno 1975, a quasi 27 anni, ha il privilegio di venire ordinato sacerdote nella Basilica di San Pietro da papa Paolo VI per la diocesi di La Crosse, dove, dopo il dottorato alla Pontificia Università Urbaniana nel 1984, ricopre l'incarico di vicecancelliere e moderatore di Curia, fino a diventarne vescovo il 10 dicembre 1994, ad appena 46 anni. Viene consacrato vescovo il 2 febbraio successivo, ancora dalle mani del papa, stavolta Giovanni Paolo II, coconsacranti gli arcivescovi Giovanni Battista Re e Jorge Maria Mejìa (oggi entrambi cardinali). Il 2 dicembre 2003, a 55 anni, viene promosso arcivescovo di Saint Louis. Cinque anni dopo, il 27 giugno 2008, a quasi 60 anni, il nuovo pontefice Benedetto XVI lo nomina Pro-prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica (i Prefetti possono essere solo cardinali). Il 20 novembre 2010, a 62 anni, viene creato cardinale presbitero di Sant'Agata dei Goti e assume il titolo di prefetto. Partecipa al conclave del 2013 ed è uno dei primi ai quali papa Francesco concede la riconferma dopo la sua elezione. Alla vigilia del Sinodo di ottobre, però, la sua posizione si fa sempre più critica. È uno dei cinque cardinali a esprimersi pubblicamente contro la proposta del pontefice di concedere la comunione ai divorziati risposati. Di stampo conservatore, il cardinale americano si è opposto alla decisione sinodale di ribadire semplicemente la bontá delle relazioni matrimoniali esistenti senza una condanna di quelle non approvate dalla Chiesa, e non avrebbe nemmeno voluto rendere noti i paragrafi approvati a maggioranza assoluta e non qualificata, cioè quelli inseriti nella relazione finale ma non approvati ufficialmente, come quelli sui matrimoni gay. Di qualche giorno fa è invece l'intervista in cui, annunciando il suo imminente trasferimento, definiva la Chiesa come una nave senza timone. Oggi, reso ufficiale il suo allontanamento, ha detto: "Quella frase non era un commento rivolto al papa ma una constatazione di molti fedeli. Non mi sono mai opposto alla volontà del papa". E i fatti gli danno ragione. Da oggi sostituisce il card. Paolo Sardi, 80 anni, pensionato dalle nuove norme sulle dimissioni dei vescovi promulgate dal papa tre giorni fa, che hanno esteso il limite di 75 anni a tutti gli incarichi di nomina pontificia. Risiederà nell'esclusiva via dei Condotti a Roma, vicino a Piazza di Spagna, nel Palazzo di Malta, sede dell'Ordine di Malta. E' però possibile, per non "bruciare" un cardinale che ha davanti a sè ancora una decina di anni di episcopato attivo, che fra qualche tempo (dopo il 2 dicembre) gli venga assegnato un altro incarico nella Curia Romana. 
A subentrargli in un ruolo difficile, in prima linea, come quello di Prefetto della Segnatura, non è l'arcivescovo Georg Gaenswein, Pro-prefetto della Casa Pontificia, ma l'arcivescovo Dominique Mamberti (anche lui pro-prefetto, non essendo cardinale), Segretario per i Rapporti con gli Stati. Nato in Marocco, a Marrakech, il 7 marzo 1952, vive in Corsica, dove viene ordinato sacerdote il 20 settembre 1981, a 29 anni. Entra nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1986 e lavora nelle nunziature di Algeria, Cile, Libano e alle Nazioni Unite. Viene elevato arcivescovo il 18 maggio 2002, a 50 anni, e nominato nunzio apostolico in Sudan e delegato apostolico in Somalia. E' consacrato il 3 luglio successivo dal card. Angelo Sodano, Segretario di Stato. Il 17 gennaio 2004 cessa l'incarico in Somalia e il 13 febbraio, 51 anni, viene trasferito in Eritrea. Il 15 settembre 2006, a 54 anni, viene nominato Segretario per i Rapporti con gli Stati da Benedetto XVI. Negli ultimi tempi si erano fatte insistenti le voci su un possibile trasferimento, ma non alla Segnatura, data la sua vocazione di diplomatico, non di canonista. Rispettata la tradizione che vede gli ex Segretari promossi a incarichi di spicco (il card. Lajolo, Presidente emerito del Governatorato della Città del Vaticano, e il card. Tauran, Prefetto del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, solo per citare gli esempi più recenti) e cardinali nel concistoro successivo. Mons. Mamberti da oggi è a capo del più importante dei tre tribunali del Vaticano (gli altri due sono il Tribunale laico e la Sacra Rota), che giudica principalmente sui conflitti tra organismi della Curia, su casi presentatigli dal papa e sulla gestione degli altri tribunali. 
Il nuovo Segretario per i Rapporti con gli Stati è un diplomatico d'esperienza come Mamberti. Paul Richard Gallagher è nato a Liverpool il 23 gennaio 1954, educato in Inghilterra, a Woolton, ordinato sacerdote il 31 luglio 1957, a 23 anni, nell'arcidiocesi di Liverpool, dove è parroco e cappellano, prima di conseguire il dottorato il diritto canonico alla Pontificia Accademia Ecclesiastica di Roma. Nella diplomazia vaticana dal 1984, ha prestato servizio in Tanzania, Uruguay, Filippine e il Consiglio d'Europa a Strasburgo. Il 22 gennaio 2004, a 50 anni, viene elevato arcivescovo e nominato nunzio apostolico in Burundi. Viene consacrato il 13 marzo successivo dal card. Angelo Sodano, Segretario di Stato, presente, come per Mamberti, anche mons. Robert Sarah, oggi cardinale e presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum". Il 19 febbraio 2009, a 55 anni, viene trasferito in Guatemala e l'11 dicembre 2012 in Australia, dove collabora, ad esempio, all'avvicendamento nell'arcidiocesi di Sydney dopo il trasferimento a Roma del card. Pell. Da oggi è in pratica il ministro degli esteri della Santa Sede, l'uomo che riceve i capi di Stato in visita dal papa e orienta la linea verso gli altri Paesi. 
Inoltre, guardando le conferme del papa a 20 mesi dalla sua elezione, ci si accorge che i capi di Tribunali e Congregazioni sono confermati in pieno, mentre non lo sono presidenti e segretari di molti pontifici consigli (Famiglia, Migranti, Cor Unum, Testi Legislativi, Salute, Comunicazioni Sociali e Nuova Evangelizzazione), segno forse di un possibile accorpamento nell'ambito di un più generale progetto di riforma della Curia. 
In Curia, sono in scadenza mons. Ignacio Carrasco de Paula, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, il card. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti (probabilmente rimarrà fino alla decadenza automatica degli 80 anni), il card. Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, il card. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi (confermato però a tempo indeterminato) e il card. Zenon Grocholewski, Presidente della Congregazione per l'Educazione Cattolica. Sono invece vacanti gli incarichi di Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Segretario della Congregazione per il Clero (ma forse si passerà da due a un segretario solo, come è accaduto per la Congregazione per il Culto Divino), Sottosegretario della Congregazione per le Chiese Orientali, Revisore Generale della Segreteria per l'Economia e Vicedirettore della Direzione Servizi Tecnici del Governatorato vaticano. 






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