Trovato il successore di Gallagher
NUOVO NUNZIO IN AUSTRALIA
E' mons. Adolfo Yllana, 67 anni, trasferito dal Congo. In Italia è morto l'arcivescovo di Modena
Non poteva rimanere vacante a lungo. L'Australia è una terra alla fine del mondo rispetto a Roma, con 5 milioni di cattolici, il 25% del totale, che ha una sede per tradizione cardinalizia, quella di Sydney, la cui transizione è stata gestita in modo notevole dall'allora nunzio arcivescovo Gallagher. Via il card. Pell, voluto a Roma dal papa a presiedere la nuova Segreteria per l'Economia, dentro il nuovo arcivescovo Fisher, ancora troppo giovane per la porpora. Un lavoro svolto talmente bene che Francesco l'8 novembre ha voluto il nunzio Gallahgher come Segretario per i Rapporti con gli Stati in Vaticano, sostituendo il card. Mamberti, diventato Prefetto alla Segnatura Apostolica al posto dell'americano Burke, da allora di fatto senza un incarico, a parte quello onorifico di Patrono dell'Ordine di Malta.
Il nuovo nunzio australiano è nato nelle Filippine, a Naga City, il 6 febbraio 1948. Ordinato sacerdote il 19 marzo 1972, a 24 anni, nell'arcidiocesi di Nueva Caceres dall'arcivescovo Teopisto Valderrama Alberto, è entrato nella Pontificia Accademia Ecclesiastica, che prepara i futuri nunzi. Collabora con diverse rappresentanze pontificie nel mondo, quando il 13 dicembre 2001, a 53 anni, viene elevato arcivescovo, nominato nunzio in Papua Nuova Guinea e consacrato dal papa stesso in San Pietro il giorno dell'Epifania. Dal 5 febbraio seguente estende la sua giurisdizione anche alle Isole Salomone. Il 31 marzo 2006, a 58 anni, viene trasferito in Pakistan, terra molto difficile per i cristiani, e dal 26 novembre 2010, a 62 anni, è nunzio nella Repubblica Democratica del Congo.
Risolta la vacanza più importante, la Santa Sede ha ancora vacanti le nunziature in Mozambico, Honduras, Madagascar, Isole Maurizio, Seychelles, Isole Comore, Cuba e, da oggi, Rep. Dem. Congo. Sono oltre i limiti di età i nunzi in Svizzera, Liechtenstein, Paesi Bassi e Principato di Monaco.
Per ora l'annunciato rimaneggiamento delle diocesi italiane non si è visto, ma ora c'è una sede vacante in più. E' morto l'arcivescovo di Modena - Nonantola, mons. Antonio Lanfranchi, 68 anni, malato da tempo. Alla sede romagnola si aggiungono l'arcidiocesi di Acerenza, le diocesi di Ozieri, Ariano Irpino, San Miniato e Pitigliano-Sovana-Orbetello. Sono oltre i limiti di età anche gli arcivescovi di Palermo (il card. Romeo è dato con la valigia in mano almeno da dicembre, e proprio oggi compie 77 anni), Bologna (il card. Caffarra ha esaurito la proroga di due anni), Cosenza, Ancona (il neocardinale Menichelli ha però annunciato che rimarrà fino all'estate 2016), Potenza e Trento e i vescovi di Senigallia, Rovigo, Rieti, Ales-Terralba e Cuneo, oltre a un ausiliare di Roma.
Udienza importante e simbolica, quella delle 12.30 nell'Aula Paolo VI. Il papa ha incontrato le tre anime della Chiesa ucraina, i latini, i bizantini e i greco-cattolici, capitanati da mons. Schevchuk, giovanissimo arcivescovo di Kiev e candidato a una berretta cardinalizia, tanto che alcuni lo avevano indicato come papabile già per questo concistoro.
La Santa Sede da ancora una volta prova di solidità economica. Dopo l'annuncio nei giorni scorsi del card. Pell di 1.6 miliardi di euro extrabilancio, oggi arriva anche la rendicontazione del Fondo Pensioni Vaticano, che nega ogni tipo di instabilità per le pensioni di prelati e dipendenti, smentendo le voci di stampa. Nonostante l'adeguamento alla legge italiana, che ha portato all'aumento di due anni dell'età pensionabile (67 anni per i laici, 72 per i religiosi, anche se il Codice di Diritto Canonico fissa il pensionamento per limiti di età a 75 e in ogni caso non oltre gli 80), le pensioni sono mensilmente coperte al 95%. Il Fondo è in attivo di 26.8 mln, in aumento rispetto ai 23.5 del 2009 e può contare su un patrimonio di 500 milioni, in costante aumento negli ultimi vent'anni.
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