Aveva 78 anni. Gli elettori scendono a 122 su 225 totali
IL CANADA PIANGE IL CARD. TURCOTTE
Arcivescovo di Montrèal per ventidue anni, era stato dichiarato incurabile dal mese scorso
È mancato questa notte all'ospedale Marie-Clarac di Montréal il card. Jean-Claude Turcotte, 78 anni, arcivescovo emerito del capoluogo. Arcivescovo per più di vent'anni e cardinale per due decenni, era malato da tempo.
Nato a Montréal il 26 giugno 1936, entra in seminario a diciannove anni, dopo otto anni di collegio, e si laurea in teologia all'Università del capoluogo. Viene ordinato sacerdote il 24 maggio 1959, a 22 anni, da mons. Laurent Morin, vescovo di Prince-Albert. Si trasferisce a Lille, in Francia, dove continua gli studi per sei anni. Dopo vari incarichi nella sua diocesi, il 14 aprile 1982, a 45 anni, viene nominato vescovo ausiliare di Montréal per volontà del card. Paul Grégoire, che lo consacra in cattedrale il 29 giugno successivo. Nel 1984 organizza la visita pastorale di Giovanni Paolo II nella città.
Il 17 marzo 1990, a 53 anni, viene nominato arcivescovo di Montréal, succedendo proprio al card. Grègoire, ritiratosi per anzianità, e viene anche creato cardinale presbitero di Nostra Signora del SS Sacramento e Santi Martiri Canadesi nel concistoro del 28 febbraio 1994, a 58 anni, per mano di Giovanni Paolo II. Presidente della Conferenza Episcopale del Canada tra il 1997 e il 2000, partecipante a sei Giornate Mondiali della Gioventù, si distingue per il suo impegno verso i poveri. Cura una rubrica settimanale sul Journal de Montréal, dalle cui colonne espresse il suo favore all'indipendenza della regione dal Canada. .
Nel 1998 si pronuncia contro la proposta di estendere il sacerdozio alle donne, espressa da un sinodo locale. Nel 2002 il vaticanista John Allen nel libro The Conclave lo definì "un diamante, un leader che sta ancora cercando la sua strada", evidenziando però come punti a sfavore la scarsa conoscenza dell'italiano e la mancanza di esperienza internazionale. Nel 2004 viene criticato dal ministro Sheila Cooper per i suoi rapporti con l'ex primo ministro Pierre Trudeau, di cui presiedette i funerali di Stato. Nel 2005 partecipa al conclave successivo alla morte di papa Wojtyla, venendo indicato tra i papabili nel libro The Next Pope di Margaret Hebblethwaite, ma anche da molti network tra cui la BBC, che dopo l'elezione di Benedetto XVI lo considerò favorito per un futuro pontificato. Fu molto amato in patria, paragonato proprio al papa polacco per il suo zelo pastorale da Daniel Cere, figura di spicco della McGill University; un sacerdote di Toronto disse che ricordava Giovanni XXIII per il suo impegno evangelizzatore.
Nel 2007 fa discutere la sua partecipazione ai funerali del giudice della Suprema Corte Antonio Lamer, che nel 1989 aveva fatto approvare una legge che non considerava legalmente un feto come essere umano, annullando di fatto ogni sanzione in caso di aborto. Egli nell'omelia lo definì "un gigante della legge" e un uomo "che aveva giocato un grande ruolo per la giustizia", chiarendo in seguito di non riferirsi a nessun caso specifico ma allo spessore umano. L'11 settembre 2008 restituisce l'onorificenza di membro dell'Ordine del Canada che gli era stata conferita nel 1996 per l'ammissione nello stesso Ordine dell'attivista Henry Morgentaler l'estate precedente. Altri esponenti cattolici avevano fatto lo stesso, ma Turcotte attese nella speranza che lo Stato tornasse sui propri passi. Dopo alcuni mesi, temendo che il suo silenzio potesse essere frainteso, restituì l'onorificenza. Nel 2009 però disse: "Posso capire che in alcuni casi l'aborto sia quasi l'unica scelta", dichiarazione che smentirebbe la condanna nei confronti di Morgentaler. Nel 2011 compie 75 anni, limite canonico per il governo pastorale di una diocesi e il 20 marzo 2012, a 76 anni, si ritira per limiti di età, lasciando l'arcidiocesi all'attuale arcivescovo, mons. Christian Lépine. Nel 2013 ha partecipato al Conclave che ha eletto papa Francesco. Malato da tempo, prima di Pasqua era stato annunciato il suo ricovero, precisando che la malattia era a uno stato terminale e che gli sarebbero state somministrate solo cure palliative.
I cardinali scendono a 225, di cui 122 elettori e 103 non elettori. I cardinali canadesi sono ora 3 (card. Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, card. Thomas Cristopher Collins, arcivescovo di Toronto, e card. Gérald Cyprien Lacroix, arcivescovo di Québec), tutti elettori.
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