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Si spegne a Roma il cardinale colombiano Castrillòn Hoyos

E' mancato a Roma il cardinale Dario Castrillòn Hoyos, 88 anni, colombiano, Prefetto emerito della Congregazione per il Clero, arcivescovo emerito di Bucaramanga e vescovo emerito di Pereira. Il suo funerale sarà celebrato domani dal card. Angelo Sodano, 90 anni, Decano del Collegio Cardinalizio, all'Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro. Papa Francesco, come da tradizione, impartirà la benedizione finale.


E' il terzo cardinale defunto nel 2018 dopo il tedesco Karl Lehmann, 81 anni, vescovo emerito di Magonza, e lo scozzese Keith Michael Patrick O'Brien, 80 anni, arcivescovo emerito di Saint Andrews ed Edimburgo. 
I cardinali scendono a 213, di cui 115 elettori e 98 non elettori; il Sudamerica ne ha 25 (12 elettori). I colombiani sono ora 3:

Non elettori
- Josè de Jesus Pimiento Rodriguez, 99 anni, il più anziano di tutti, arcivescovo emerito di Manizales e vescovo emerito di Monterìa e Garzòn-Neiva;
- Pedro Rubiano Saenz, 85 anni, arcivescovo emerito di Bogotà e Cali e vescovo emerito di Cùcuta;
L'unico elettore è Ruben Salazar Gomez, 75 anni, arcivescovo di Bogotà.



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I vescovi del Cile, in udienza per tutta la settimana in Vaticano, hanno offerto collettivamente a papa Francesco le proprie dimissioni.
E' l'ultimo capitolo dello scandalo sugli abusi sessuali nel Paese da parte di padre Fernando Karadima, recidivo eppure mai denunciato dalle gerarchie ecclesiastiche locali. Aveva fatto discutere a gennaio, in occasione della visita del Papa nel Paese, la presenza accanto al Pontefice di mons. Juan de la Cruz Barros Madrid, 61 anni, vescovo di Osorno accusato di aver coperto sacerdoti pedofili. Prima Francesco lo aveva difeso, salvo poi ritrattare e nominare suo inviato speciale l'arcivescovo di Malta Charles Scicluna, 58 anni, ex collaboratore di Joseph Ratzinger alla Congregazione per la Dottrina della Fede.
Il rapporto è sulla scrivania del Papa da almeno un mese e i risultati sono ancora segreti. Il Papa ha comunque deciso di convocare tutti i vescovi del Paese, incluso il card. Francisco Javier Errazuriz Ossa, 84 anni, ex arcivescovo di Santiago del Cile, che inizialmente si era rifiutato dicendo che il viaggio costava troppo. Resta da vedere adesso il livello di pulizia che farà il Papa. Chi rischia è il cardinale Ricardo Ezzati Andrello, 76 anni, attuale arcivescovo di Santiago: era stato confermato a tempo indeterminato a febbraio 2017 ma ora, complice un principio di infarto nei mesi scorsi, potrebbe uscire di scena.

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Don Giampiero Palmieri, 52 anni, è diventato il settimo vescovo ausiliare di Roma. Era parroco di San Gregorio Magno e rimarrà responsabile della formazione permanente del clero.
Non è ancora stato nominato nessun arcivescovo vicegerente, ossia il numero due del Vicario, che per tradizione dovrebbe essere cardinale. La decisione inedita di papa Francesco di non nominare alcun vicegerente (per il momento) fa temere al clero di Roma che il Pontefice voglia rompere la tradizione secolare che vede rivestito di porpora colui che effettivamente governa la principale diocesi al mondo in vece del Papa.
Gli altri ausiliari al servizio dell'arcivescovo Angelo De Donatis, 64 anni, Vicario per Roma, sono:
- mons. Guerino Di Tora, 71 anni;
- mons. Paolo Selvadagi, 71 anni;
- mons. Augusto Paolo Lojudice, 53 anni;
- mons. Gianrico Ruzza, 55 anni;
- mons. Daniele Libanori, 64 anni;
- mons. Paolo Ricciardi, 50 anni;


Giampiero Palmieri è nato a Taranto il 22 marzo 1966.
Accolto da giovane nel Pontificio Seminario Minore di Roma e all'Almo Collegio Capranica, viene ordinato sacerdote nella capitale il 19 settembre 1992, a 26 anni.
Ottenuta la licenza in teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana, è stato vicerettore del Pontificio Seminario Minore (1992-1997), vicario parrocchiale di San Frumenzio ai Prati Fiscali (1992-2004) e dei Santi Simone e Giuda (1997-1999), parroco di San Frumenzio (2004-2016) e di San Gregorio Magno (2016-2018).

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La Santa Sede ha nominato terzo vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles, la principale del Belgio, don Koenraad Vanhoutte, 60 anni, finora vicario generale della diocesi di Bruges e rettore del Seminario Maggiore. L'arcivescovo di Malines-Bruxelles, di gran lunga la principale figura del Belgio cattolico, è il card. Josef de Kesel, 70 anni, nominato da Francesco nel 2015. Gli altri due ausiliari sono mons. Jean Luc Hudsyn, 71 anni, e mons. Jean Kockerols, 59 anni.


Koenraad Vanhoutte è nato a Ostenda il 31 agosto 1957.
E' entrato a diciotto anni nel Seminario Maggiore di Bruges, studiando anche all'Università Cattolica di Lovanio. Viene ordinato sacerdote il 17 luglio 1983, a 25 anni. Si trasferisce poi al Pontificio Collegio Belga di Roma e ottiene licenza e dottorato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana.
Rientrato in patria, è stato docente (1985-2006) e rettore del Seminario Maggiore di Bruges (2006-2018) e amministratore della diocesi di Bruges durante le sedi vacanti (2012 e 2015). Nel 2012 era stato proprio mons. De Kesel, allora vescovo di Bruges, a volerlo come vicario generale, incarico confermato anche dal suo successore mons. Lodewijk Aerts, 58 anni.

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