La Curia oggetto di modifiche
ACCENNI DI RIFORMA
Arriva oggi l'organigramma del collegio per i ricorsi, nominato anche il direttore dell'AIF
Non è un mistero che la Curia sia uno dei bersagli delle novità portate da papa Francesco fin dalla sua elezione, e febbraio sarà un mese decisivo per definirne la futura fisionomia. Prima della creazione dei nuovi cardinali il 14 febbraio, i porporati saranno a Roma per approvare il progetto di riforma e approvare gli statuti dei nuovi organismi, definiti dalla riunione (l'ultima?) del C9 dell'11-12 febbraio.
In previsione di quanto accadrà allora, il papa sta rimodellando e perfezionando i vertici dei ministeri vaticani, lasciando vacante il Pontificio Consiglio "Cor Unum" e trasferendo il vice di quello per Giustizia e Pace. Oggi invece è stato ufficializzato l'organigramma del nuovo collegio per i ricorsi di ecclesiastici su sentenze riguardanti i delicta graviora, il primo dei quali è la pedofilia. Il presidente è mons. Charles Scicluna, vescovo ausiliare di Malta (e principale candidato per la sede metropolitana maltese, ora vacante), per dieci anni Promotore di Giustizia presso la Congregazione per la Dottrina della Fede a fianco del card. Ratzinger, anche dopo la sua elezione al pontificato, nella lotta contro gli abusi sui minori. Gli altri membri sono il card. Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, il card. Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi (per entrambi il pensionamento sembra dunque allontanarsi), il card. Attilio Nicora, Presidente emerito di APSA e AIF, il card. Giuseppe Versaldi, Presidente della Prefettura per gli Affari Economici, mons. Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru, Segretario ai Testi Legislativi, e l'arcivescovo Josè Luis Mollaghan, emerito di Rosario, in Argentina.
Proprio mons. Mollaghan è l'unico a ricoprire l'incarico a tempo pieno, essendo stato trasferito dal suo ufficio residenziale già da maggio e rimasto senza incarico per nove mesi. Molti avevano usato la parola rimozione, asserendo di frizioni tra lui e il card. Bergoglio, quando era a Buenos Aires. Si nota anche l'assenza di membri del Sant'Uffizio, sotto la cui immediata giurisdizione ricade la Commissione.
La riorganizzazione in campo economico non toccherà comunque l'Autorità di Informazione Finanziaria, l'antiriciclaggio del Vaticano fondato nel 2010 da Benedetto XVI. Dopo il pensionamento del card. Nicora, che lo ha presieduto per i primi tre anni, l'organismo è stato affidato completamente a membri laici. Freschi di nomina il presidente, lo svizzero Renè Bruelhart, e, oggi, il direttore, l'italiano Tommaso di Ruzza.
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