Prima di Robert Francis Prevost, altri 13 Papi hanno scelto il nome di Leone. Ecco la loro storia.
Leone VII - 126° Papa (935 - 939)
Romano, Leone VII era probabilmente un monaco benedettino, cardinale presbitero di San Sisto. Accettò l'elezione papale nel dicembre 935 e venne consacrato il 3 gennaio successivo, non sappiamo se spontaneamente o costretto da Alberico II, signore e padrone unico di Roma e del Patrimonio di San Pietro.
Sarà Alberico a governare concretamente, patrocinando la diffusione del monachesimo cluniacense già avviata da Giovanni XI e promosse con l'aiuto di Oddone, abate di Cluny, una riforma della decadente disciplina monastica benedettina, alla quale accompagnò un'opera di ricostruzione che coinvolse l'abbazia di San Paolo e diversi conventi del Lazio, tra cui quello di Subiaco. In realtà il fine di Alberico era soprattutto politico, perché la sistemazione di comunità monastiche nei dintorni di Roma tendeva ad allontanare dai possedimenti conventuali della campagna romana, in cui avevano spesso preso dimora, tutti i baroni e i loro vassalli che potevano costituire una minaccia per il suo potere. Leone VII non si oppose a queste ingerenze perseguendo finalità molto più religiose e mantenendo con Alberico rapporti di cordiale sudditanza.
Nonostante la sua irrilevanza politica, Flodoardo, canonico di Reims e storico della Chiesa, lasciò un ritratto molto benevolente del Papa: "Leone VII si levò, non rivolgendo la mente a queste cose, né curandosi delle glorie del mondo, né ricercando gli alti onori: volgendo lo sguardo alle sole cose che riguardano Dio, schivando le cime ed evitando di ascendere alle alte cariche. Rapito ma innalzato, fu considerato uomo dall'animo candido. Fu posto sul soglio di Pietro, ma per niente trascurò la consueta cura con decoro. Era dedito a continue preghiere, era dignitoso a vedersi; brillante nella conversazione, sapiente, e placido nel linguaggio. Questi, accogliendomi gioiosamente io che mi ero recato al sacro sacello del Beato Pietro, ascoltò le (mie) domande con animo paterno, tacque in modo pio, e modestamente rifletté: dopo avermi fatto un discorso, mi ristorò con entrambe le cibarie, quelle del corpo e dell'anima; mi benedisse e, dandomi baci e rinnovando in dono il regalo che dà la vita, mi congedò con onore abbracciandomi felice".
Leone VII morì il 13 luglio 939, dopo tre anni e mezzo di pontificato, succeduto da Stefano VIII.
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Leone VIII - 131° Papa (963 - 965)
Leone VIII era romano, figlio del protoscrinario Giovanni, cioè capo della Cancelleria della diocesi di Roma, e apparteneva a una famiglia benestante residente all'Argentario. Arrivò da giovane a ereditare l'incarico del padre e come lui non intraprese alcuno studio di preparazione al sacerdozio.
Nell'estate 963, Leone fu inviato da Giovanni XII presso l’imperatore Ottone I di Sassonia, che in quel momento stava assediando Forte San Leo, vicino a Rimini e in territorio pontificio, il deposto Re d’Italia Berengario II, per protestare contro l’invasione delle terre del territorio pontificio da parte dell'Imperatore. Davanti a Leone, tuttavia, Ottone I rispose con un colpo di scena: mostrò alcune lettere intercettate che testimoniavano il tradimento del Papa che, nonostante lo avesse incoronato Imperatore e avesse stretto con lui patti di reciproca lealtà, aveva successivamente cercato contro di lui un’alleanza politica con Adalberto, figlio di Berengario.
Dopo aver espugnato San Leo e catturato Berengario, Ottone marciò quindi contro Roma, dove si era rifugiato Adalberto, invitato da Giovanni XII. Di fronte all'esercito imperiale, le forze pontificie fuggirono e il Papa riparò nel Castello di Tivoli e poi in Corsica. Come primo atto, Ottone I si fece giurare fedeltà dal clero e dal popolo di Roma e li obbligò a giurare di non eleggere in futuro alcun Papa senza il consenso imperiale, inimicandosi la popolazione e il clero, che si vedevano privati di un diritto che era esistito per oltre 9 secoli. Questo diritto, in realtà, era già stato sancito dal Privilegio di Ottone, firmato da Giovanni XII e Ottone I nel 962, inizio della storia dei veti delle potenze estere nei Conclavi. L'imperatore convocò quindi un Concilio nella Basilica di San Pietro, che aprì il 6 novembre 963, davanti al quale Giovanni XII si rifiutò di comparire per discolparsi, venendo quindi condannato in contumacia per alto tradimento e deposto dal pontificato per la sua condotta, ritenuta indegna di un pontefice.
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Leone VIII, Papa per appena 1 anno e 2 mesi, è stato il primo e unico laico al momento dell'elezione papale, imposto dall'Imperatore Ottone I dopo la fuga di Giovanni XII |
Ottone I si mise quindi alla ricerca di un Pontefice fidato e di chiara onestà morale e, contro il Diritto Canonico, impose inaspettatamente al clero di Roma di Leone che, pur considerato da tutti morigerato e pio, non era nemmeno sacerdote. Il 4 dicembre 963 venne quindi eletto Papa con il nome di Leone VIII; ancora oggi è l'unico Pontefice della storia a essere laico al momento dell'elezione. Il giorno successivo all'elezione il cardinale Siccone, vescovo di Ostia, lo ordinò suddiacono, diacono e presbitero e l'indomani, nella Basilica di San Pietro, lo stesso Siccone, insieme al vescovo di Albano Gregorio, lo consacrò vescovo.
Leone VIII, però, risultò ben presto malvoluto dai romani, perché imposto con la forza dall'imperatore in spregio al Diritto Canonico. Ottone I dopo poco tempo dovette infatti reprimere nel sangue una sollevazione popolare sobillata da Giovanni XII, con tanto di assalto al Vaticano e barricate a Ponte Sant'Angelo, fatto che accrebbe l’odio dei Romani nei confronti dell’Imperatore e del Papa.
Sedati i disordini, i romani furono obbligati a giurare obbedienza a Leone VIII e Ottone I che, ritenendo che la situazione in città si fosse ormai finalmente stabilizzata, il 14 febbraio 964 lasciò Roma e partì per una spedizione contro Spoleto, roccaforte di Adalberto.
Partito l'Imperatore, dopo pochi mesi tuttavia la popolazione di Roma insorse di nuovo: Leone VIII venne cacciato dalla città e si rifugiò a Camerino, presso l'accampamento imperiale. Il 26 febbraio, dopo appena 2 mesi e mezzo di pontificato, il Papa venne quindi deposto da un nuovo Concilio presieduto da Giovanni XII, che era rientrato dalla Corsica e aveva ripreso il suo posto come Pontefice. Giovanni XII, famoso per la dissolutezza dei suoi costumi, morì però improvvisamente appena 3 mesi dopo, il 14 maggio 964, probabilmente per un colpo apoplettico. Aveva appena 27 anni ed era Papa da 8. Una leggenda vuole che Giovanni XII sia stato invece sorpreso in flagrante adulterio con Stefanetta, moglie dell'oste presso cui alloggiava, e che il marito lo gettò da una finestra.
Il popolo e il clero di Roma, in aperta sfida all'Imperatore e abiurando al loro giuramento di pochi mesi prima, elessero quindi un nuovo Papa senza il suo assenso, il cardinale diacono Benedetto, che divenne Papa Benedetto V. Ottone I distolse quindi la sua attenzione da Berengario e cinse d'assedio Roma, riprendendo la città con la forza e restaurando Leone VIII, non prima di aver convocato un nuovo rapido Sinodo che deponesse Benedetto V dopo appena 32 giorni di pontificato. Il 23 giugno 964 Benedetto V venne quindi deposto e accettò pubblicamente Leone VIII come legittimo pontefice, che dunque tornò Papa per una seconda volta. Il cronista Liutprando riferisce che Benedetto, spogliato degli abiti e delle insegne pontificali, si inginocchiò di fronte a Leone, in segno di umiltà e volontaria sottomissione, lasciando quindi intendere un'abdicazione volontaria. Leone VIII, per tutta risposta, gli spezzò addosso il bastone pastorale: è la prima menzione dello scettro papale. Leone VIII e Ottone ribadirono inoltre che l'approvazione dell'elezione del nuovo Papa spettasse solamente all'imperatore, annullando così ogni libertà del popolo romano.
Il 1º luglio 964 Ottone I ripartì alla volta della Germania insieme al deposto Benedetto V, trattenuto per evitare ulteriori disordini. Leone VIII riprese quindi a governare tranquillamente Roma, ancora in preda al timore di subire ulteriori rappresaglie dell'Imperatore. Ottone I esiliò quindi il Papa emerito ad Amburgo, dove l'arcivescovo locale, Adaldago, lo trattò con grande rispetto permettendogli anche di predicare, tanto che pare che grazie a lui si ebbero numerose conversioni al cattolicesimo e ritorni alla pratica religiosa, che fecero nascere intorno a Benedetto un alone di santità.
Benedetto V morirà ad Amburgo il 4 luglio 965 o 966, venerato da tutti per la santità della sua vita e fu tumulato nella cattedrale della città per poi tornare a Roma nel 999 per ordine dell'Imperatore Ottone III, senza però essere annoverato tra i legittimi Papi. Leone VIII morì invece il 1º marzo 965 dopo, complessivamente, appena 1 anno e 2 mesi di pontificato, succeduto da Giovanni XIII.
La figura di Leone VIII, tuttavia, costituì un problema per decenni, perché molti elenchi papali ufficiali del Medioevo non lo annoverano come legittimo Papa perché il Concilio che aveva deposto Giovanni XII e lo aveva eletto non era presieduto da una figura religiosa ma dall’Imperatore, che impose il nome di Leone con la forza e in aperto contrasto con il Diritto Canonico. La questione venne risolta nel 1049, 85 anni dopo la morte di Leone VIII, quando Brunone dei Conti di Egisheim-Dagsburg, eletto Papa, scelse di chiamarsi Leone IX, riconoscendo quindi la legittimità del predecessore. La decisione potrebbe anche essere motivata dal fatto che sul trono imperiale sedeva allora Enrico III, discendente di Ottone I, che aveva imposto Leone VIII e con cui il Papa non voleva probabilmente scontrarsi. L’Annuario Pontificio ufficiale, stilato nell'Ottocento, riporta come legittimi e regnanti fino alla morte tutti i Papi dell'epoca, sia Giovanni XII, che Leone VIII che Benedetto V, nonostante viventi contemporaneamente e tutti e 3 deposti.
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