Annunciati i vertici dell'organo speciale voluto ad agosto dal papa
IL CARD. MULLER FUORI DALLA COMMISSIONE PER LA FAMIGLIA
Il prefetto del Sant'Uffizio escluso per le sue prese di posizione dentro il Segretario.
Fa notizia, ma non ce l'aspettavamo. Il 27 agosto papa Francesco (per ora lungi dal tagliare) aveva annunciato la nascita di una nuova Commissione dopo quella per tutelare le vittime degli abusi sui minori, questa volta con al centro la famiglia. Qualcuno ha cominciato a mormorare: ma a cosa serve? Non c'è già un Pontificio Consiglio preposto? Che competenze ha allora questo nuovo ente? In realtà, la Commissione starebbe preparando (non apertamente, ovvio) le linee guida sul tema della comunione ai divorziati risposati e gli altri elementi di riforma sul tema proposti da papa Francesco, che non a caso ha voluto membri della Commissione prelati con posizioni vicine alle sue.
Il presidente è il decano del Tribunale della Rota Romana, a cui presumibilmente questo nuovo organismo farà capo, mons. Pio Vito Pinto, esperto di diritto canonico. Un solo cardinale, il card. Coccopalmerio, 76enne presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, sotto il cui occhio passano tutti i documenti ufficiali in uscita dal Vaticano, ma in scadenza per limiti di età. Non c'è invece il card. Muller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che in termini liturgici e dottrinari avrebbe molta voce in capitolo, sostituito dal Segretario della Congregazione, l'arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer. I buonisti vedrebbero nel gesto la volontà di non aggiungere altri incarichi alle già pesanti responsabilità del cardinale, che comunque mantiene un suo uomo di fiducia all'interno, altri vedono una ripicca del Pontefice alle posizioni apertamente dichiarate dal porporato tedesco proprio sull'ammissione alla Comunione di persone divorziate. Nei ventilati piani di rimozione dagli incarichi di governo di elementi troppo conservatori, il card. Muller rappresenterebbe il più grosso ostacolo per papa Bergoglio, essendo ancora lontano dall'età pensionabile (ha 67 anni) e difficilmente promuovibile con un allontanamento da Roma verso una sede residenziale nella sua terra natale, dato che solo Colonia probabilmente non farebbe suonare il provvedimento come un declassamento, ma l'arcidiocesi è appena stata affidata per un ventennio al card. Woelki (che proprio oggi ne prendeva possesso).
Oltre ai membri di cui si è detto, sono presenti un altro vescovo, 4 sacerdoti e un professore, tutti impegnati a vario titolo o in Curia o negli atenei pontifici di Roma.
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