Nomina annunciata per il 75enne porporato irlandese
IN PENSIONE IN CARD. BRADY, ARCIVESCOVO DI ARMAGH
Gli succede il coadiutore, mons. Eamon Martin, 52 anni
Il nome, come sempre in questi casi, lo si sapeva da tempo, l'unica incognita era il quando. Prima del previsto. Il card. Sean Baptist Brady è ufficialmente in pensione, gli succede sulla sede arcivescovile e primaziale di Armagh il coadiutore, mons. Eamon Martin, che da un anno e mezzo collaborava con lui nel governo della diocesi.
Sean Baptist Brady è nato a Drumcalpin, in Irlanda, il 16 agosto 1939 e viene ordinato sacerdote il 22 febbraio 1964, a 22 anni, dal card. Luigi Traglia. Proprio in quegli anni ha luogo il caso che ha gettato lunghe ombre sulla sua carriera episcopale. Brendan Boland, all'epoca quattordicenne, racconta nel libro Sworn to Secrecy di presunti abusi subiti negli anni Settanta dal sacerdote Brendan Smyth. In quelle pagine si racconta di un documento che obbligava le vittime al silenzio, che la diocesi obbligò Boland a firmare alla presenza di Brady, giovane sacerdote con funzioni di notaio, ora accusato pubblicamente e ripetutamente di avere taciuto sul caso per tutti questi anni.
Il 13 dicembre 1994, a 55 anni, viene nominato arcivescovo coadiutore di Armagh e consacrato il 19 febbraio successivo dall'arcivescovo, card. Cahal Brendan Daly. Il 1° ottobre 1996, a 57 anni, succede sulla sede di Armagh e pochi mesi dopo viene eletto presidente della Conferenza Episcopale d'Irlanda, carica che mantiene ancora oggi, pur essendo un emerito. Il 24 novembre 2007, a 68 anni, viene creato cardinale presbitero dei Santi Quirico e Giulitta da Benedetto XVI, che il 18 gennaio 2013 gli affianca un arcivescovo coadiutore destinato a succedergli, mons. Eamon Martin.
Partecipa al conclave del 2013 che elegge papa Francesco. La stampa irlandese riferisce che a luglio, in occasione della giornata di preghiera per le vittime dei casi di pedofilia del clero, in cui il papa ha chiesto perdono "per i peccati di omissione da parte dei capi della Chiesa", due irlandesi, vittime di abusi, avrebbero chiesto al Pontefice in un incontro privato le dimissioni anticipate di Brady. Il papa ha invece preferito aspettare la scadenza naturale del mandato, forse per non dare l'impressione di una "rimozione", ma ha proceduto alla sua sostituzione in tempi molto rapidi, nonostante la presenza di un coadiutore (si pensi all'arcidiocesi di Ho Chi Minh, in cui il card. Pham Minh Man è stato sostituito a 80 anni, ben cinque dopo la fine del proprio mandato, nonostante la presenza di un coadiutore).
Prima dell'ufficialità, nella sua ultima messa in cattedrale questa mattina ha detto: "Il motto di papa Francesco, miserando atque eligendo, mi ricorda che anch'io devo chiedere scusa e perdono, e lo faccio nuovamente ora".
Gli succede mons. Eamon Martin, nato a Derry il 30 ottobre 1961 e ordinato sacerdote nella diocesi di Derry il 28 giugno 1987, a 25 anni, dal vescovo, mons. Edward Kevin Daly. Nel 2013, dopo ventisei anni di sacerdozio, è stato nominato il 18 gennaio arcivescovo coadiutore di Armagh, a 51 anni, cessando l'incarico di segretario della Conferenza Episcopale d'Irlanda. E' stato consacrato vescovo il 21 aprile successivo proprio dal card. Brady. Le sue prime parole dopo l'ufficializzazione della sua nomina sono state: "La gente mi chiede di mettere un cuore fresco nel rinnovamento della Chiesa di questo Paese, ma io sono solo una persona, con tutte le sue inadeguatezze. Il compito di portare incoraggiamento nella fede appartiene a tutti noi che lavoriamo in comunione con Cristo. Un vero e umile rinnovamento della Chiesa d'Irlanda arriverà solo se i fedeli laici trasmetteranno la fede e inseriranno il Vangelo nella vita e nel lavoro quotidiano".
Mons. Martin avrà giurisdizione su 61 parrocchie, 186 sacerdoti, 360 religiosi, 7 diocesi suffraganee e la sede più importante d'Irlanda, la primazia, con annessa berretta cardinalizia, anche se molto probabilmente non c'è fretta, dato che altri presuli in carica da molto più tempo sono in attesa del cardinalato, e mons. Martin ha davanti 23 anni potenziali come arcivescovo e primate, (più eventuali proroghe).
Inoltre, papa Francesco ha ancora spinose questioni di successioni cardinalizie, dai tre porporati curiali Vegliò (Migranti e Itineranti), Coccopalmerio (Testi Legislativi) e Amato (Cause dei Santi, confermato a tempo indeterminato), fino ai residenziali di tutto il mondo: Caffarra (Bologna, Italia, confermato fino al 2015), Romeo (Palermo, Italia), Lehmann (Magonza, Germania, confermato a tempo indeterminato nel 2011), Ortega y Alamino (San Cristobal de L'Avana, Cuba, confermato a tempo indeterminato nel 2012), Lopez Rodriguez (Santo Domingo, Repubblica Dominicana, confermato a tempo indeterminato nel 2012), Sarr (Dakar, Senegal), George (Chicago, USA), Assis (Aparecida, Brasile), Sistach (Barcellona, Spagna), Quevedo (Cotabato, Filippine), Dzsiwisz (Cracovia, Polonia), Tong Hon (Hong Kong, confermato fino al 2017).
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