Passa ai contenuti principali

MONS. CUPICH NUOVO ARCIVESCOVO DI CHICAGO

Sostituisce il card. Francis Eugene George, 77 anni, gravemente malato
MONS. CUPICH NUOVO ARCIVESCOVO DI CHICAGO
Una nomina che fa discutere, viste le posizioni critiche del neo-eletto sull'episcopato USA

La nomina che non ti aspetti. Mons. Blase Joseph Cupich, 65 anni, è il nuovo arcivescovo di Chicago, trasferito dalla diocesi di Spokane. Ma a Chicago è stato dimostrato che niente va come previsto, lo sa l'arcivescovo uscente, card. Francis Eugene George, 77 anni, che tre anni fa annunciò l'inizio della sua battaglia personale contro il cancro. Sembrava scontata una sua sostituzione in tempi rapidi, nel 2012, quando l'arcidiocesi entrò in scadenza, ma Benedetto XVI gli concesse un'inattesa proroga (suscitando non poche proteste nell'episcopato americano e nel clero della diocesi, che vedevano la decisione come un accanimento). Il card. George rimase al suo posto per altri due anni, partecipando da malato al conclave 2013, e si pensava che quest'attesa fosse dovuta all'accurata ricerca del candidato più in linea con il suo ministero episcopale, magari un suo vescovo ausiliare, dato che Chicago ne ha ben 6 (record), tanti in rapporto alla popolazione e all'estensione. Usando lo stesso metro, Città del Messico, la più popolosa, dovrebbe averne 12 e Milano, la più vasta, dovrebbe contarne 9, a fronte degli attuali 3 a testa. 
Il card. Francis Eugene George è nato a Chicago il 16 gennaio 1937 ed è stato ordinato sacerdote degli Oblati di Maria Immacolata il 21 dicembre 1963, a 26 anni, per mano del vescovo Raymond Peter Hillinger. Dopo ventisette anni di sacerdozio, il 10 luglio 1990, a 53 anni, viene nominato vescovo di Yakima, suffraganea della sede di Washington, e consacrato il 21 settembre successivo dall'arcivescovo Agostino Cacciavillan, nunzio apostolico negli USA (poi cardinale). Il 30 aprile 1996, a 59 anni, viene promosso alla sede arciepiscopale di Portland, ricevendo il pallio il 29 giugno seguente dalle mani di Giovanni Paolo II. Sorprendentemente, il ministero a Portland non dura nemmeno un anno. Il 7 aprile 1997 papa Wojtyla lo nomina arcivescovo di Chicago e il 21 febbraio 1998, a 61 anni, lo crea cardinale presbitero di San Bartolomeo all'Isola. A Chicago inizia un ministero duraturo, in cui si afferma tra le voci più influenti e riformiste dell'episcopato americano, diventando anche presidente della Conferenza Episcopale tra il 2007 e il 2010. Tra i cardinali più noti negli States, gli viene diagnosticato un cancro nel 2011, a 74 anni. L'anno seguente presenta alla Santa Sede le proprie dimissioni, ma Benedetto XVI, a sorpresa lo conferma, cosa che fa anche papa Francesco, poco dopo il secondo conclave del porporato, nel 2013. Ora, a 77 anni, è ufficialmente in pensione. 
Gli succede il molto discusso Blase Joseph Cupich, nato a Omaha, nel Nebraska, il 19 marzo 1949 e ordinato sacerdote il 16 agosto 1975, a 26 anni, dall'arcivescovo di Omaha, mons. Daniel Eugene Sheehan. Il 7 luglio 1998, a 49 anni, viene nominato vescovo di Rapid City, nel Sud Dakota, e consacrato il 21 settembre successivo da mons. Harry Joseph Flynn, arcivescovo di Saint Paul e Minneapolis. Il 30 giugno 2010, a 61 anni, viene nominato vescovo di Spokane, suffraganea della sede di Seattle, lui ex presidente del comitato per la protezione dei minori della Conferenza Episcopale Usa in una diocesi che aveva subito la bancarotta a causa delle numerose cause intentate contro i preti pedofili. Da Spokane, mons. Cupich ha iniziato la propria battaglia contro "vescovi ideologi e guerrieri culturali" e nel gennaio 2011 ha invitato i propri sacerdoti a non partecipare alle proteste contro le cliniche che praticano aborti, poiché le decisioni sull'argomento vengono prese "nelle case da una donna, sotto pressione o abbandonata dal padre del suo bambino". Nel 2012 è stato lodato dalla stampa americana per non aver condannato la riforma sanitaria del presidente Obama con i toni di scontro dei suoi colleghi vescovi, tanto da venire chiamato "il vescovo che sa parlare senza urlare". Recentemente ha difeso l'Evangelii Gaudium da molte critiche nell'episcopato americano e ha chiesto riforme anche sul tema dell'immigrazione, molto sentito a Chicago. Il suo nome, nonostante le evidenti affinità con la visione di Francesco, non era mai stato indicato come il favorito per la successione al card. George, tanto che la sua nomina è solo stata anticipata di alcune ore questa mattina dalla stampa americana. 
Una nomina che crea un altro pretendente alla berretta cardinalizia, oltre a Venezia, Babilonia, Sydney, Lisbona, Madrid e Vilnius, tanto per citarne alcuni, oltre a mons. Gaenswein, in procinto di diventare cardinale e/o di essere trasferito ad altro incarico in Curia. Smentite invece le voci che volevano arcivescovo di Chicago il card. Burke, oggetto di voci sempre più insistenti su un suo trasferimento da prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica. Ancora da decidere invece gli avvicendamenti su sedi importanti quali Magonza, L'Avana, Santo Domingo, Dakar, Aparecida, Barcellona, Cotabato, Cracovia e Hong Kong. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Sardegna, a Tempio Pausania il Priore del Monastero di Camaldoli

Il nuovo vescovo di Tempio - Ampurias è il benedettino camaldolese P. Roberto Fornaciari , 59 anni, finora Priore del Monastero di Camaldoli. Si ritira per anzianità Sebastiano Sanguinetti , 78 anni, in carica dal 2006. Sul tavolo c'era l'accorpamento della diocesi di Tempio con quella di Ozieri, che conta appena 44mila fedeli, ma tutto era fermo da anni perché Ozieri è la diocesi del cardinale Giovanni Angelo Becciu , a cui il vescovo Corrado Melis è molto vicino. Dopo un lungo stallo, si è quindi deciso di procedere con la nomina di un vescovo esterno, un monaco benedettino camaldolese. Si tratta dell'unico vescovo di questo ramo dei benedettini, che ha dato alla Chiesa 3 santi, un beato, 7 cardinali e un Papa, Gregorio XVI ( Bartolomeo Alberto Cappellari , Papa dal 1831 al 1846), l'ultimo religioso a essere elevato al Soglio Pontificio prima di Papa Francesco. Egli era anche fino ad oggi l'ultimo vescovo dell'Ordine (non lo era al momento dell'elezione

Novità per Potenza e San Marino, le sedi italiane a cui provvedere sono ai minimi storici

Il nuovo arcivescovo di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo è P. Davide Carbonaro , 57 anni, dei Chierici Regolari della Madre di Dio, finora parroco di Santa Maria in Portico Campitelli a Roma. Si ritira per anzianità Salvatore Ligorio , 75 anni, in carica dal 2015. Con la nomina del nuovo arcivescovo di Potenza le sedi in Italia a cui provvedere scendono al minimo storico di 7, di cui nessuna al Sud, eccetto l'eparchia di Piana degli Albanesi degli Italo-Albanesi, vacante da ormai 4 anni.  I membri del piccolo Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio vengono anche detti leonardini dal nome del fondatore Giovanni Leonardi, che nel 1595 la fondò nella chiesa di Santa Maria in Portico Campitelli a Roma, dove ancora oggi ha sede. I leonardini contano 29 case e 90 sacerdoti, di cui solo 1 altro vescovo, il cileno Oscar Hernàn Blanco Martìnez , 59 anni, vescovo di Punta Arenas. Salvatore Ligorio è nato a Grottaglie (Taranto) il 13 ottobre 1948. Dopo gli studi a Taranto e Mol

Outlook 2024 - Un anno di tranquillità per portare avanti le riforme

Ecco, data per data, i prelati che varcheranno nel 2024 la soglia dei 75 anni, limite di età a cui è obbligatorio presentare dimissioni per anzianità dal proprio incarico.  -- Curia Romana (1 laico) Nessun alto prelato della Curia presenterà dimissioni per anzianità: anno quindi eccezionale, ottimo per chiudere i più importanti incarichi vacanti e sostituire alcune figure apicali oltre il limite di età. L'unico a compiere 75 anni sarà lo statunitense  James Michael Harvey , Arciprete della Basilica di San Paolo Fuori le Mura dal 2012 (20 ottobre), ma il limite di età non si applica agli Arcipreti delle Basiliche Papali di Roma. - 8/5 → Giuseppe Pignatone , Presidente del Tribunale della Città del Vaticano (2019 - ) -- Italia (2 arcivescovi metropoliti, 8 vescovi) Nessun cardinale da sostituire nel 2024. Già solo per questo l'anno dell'Italia si preannuncia tranquillo, se poi si aggiunge che le due sedi il cui metropolita compirà 75 anni non sono gigantesche... Il processo