La Santa Sede rafforza il controllo sulla zona
TERZO VESCOVO AUSILIARE A NAPOLI
Don Salvatore Angerami, 58 anni, affiancherà il card. Sepe. Una nomina non richiesta
A Napoli il vento sta iniziando a prendere una strana direzione. A sorpresa ieri nel pomeriggio il clero ha ricevuto un avviso di convocazione in diocesi per oggi alle 12 per la proclamazione di un nuovo vescovo ausiliare, il terzo.
A dir poco sorprendente. L'arcidiocesi di Napoli conta 287 parrocchie, mille sacerdoti, tremila religiosi e dodici diocesi suffraganee, quindi un terzo ausiliare per il card. Crescenzio Sepe non sarebbe ingiustificato dal punto di vista numerico. Ma il card. Sepe aveva chiesto e ottenuto in estate un secondo ausiliare, da affiancare a mons. Lucio Lemmo. Detto fatto, da Roma a giugno è stato promosso il Rettore del Seminario di Napoli, Gennaro Acampa. Sepe ha nominato nuovo Rettore don Salvatore Angerami, che oggi viene anch'egli promosso ausiliare, dopo appena due mesi di rettorato. Una decisione strana, che fa molto pensare.
Difficile che il card. Sepe abbia fatto richiesta di un nuovo ausiliare, dato che all'inizio di settembre era stato consacrato mons. Acampa e non ci sarebbe stato il tempo di inviare un'altra formale richiesta alla Santa Sede, pratica che di solito richiede qualche mese. Difficile anche che tra i nomi proposti dalla Curia partenopea ci fosse proprio quello di mons. Angerami, Rettore da poche settimane. Insomma, tutto fa pensare a una decisione autonoma del Vaticano, forse per aumentare il controllo su una delle zone più difficili d'Italia dal punto di vista vocazionale, anche perché altre sedi cardinalizie non hanno vescovi ausiliari. Genova, Torino, Venezia e Firenze devono farne a meno, Perugia ne ha recentemente avuto uno e Milano ne ha ben sei.
Il card. Sepe ha definito la nomina "un atto di benevolenza di papa Francesco verso la città di Napoli".
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